Gli affreschi della Cappella Gonzaga

Arco d’ingresso

Meritano un approfondimento a parte i cicli decorativi della cappella Gonzaga, ovvero gli affreschi ispirati alla Passione di Cristo e alle Storie di san Ludovico da Tolosa, per certi versi pallido ricordo di quella che prima dei bombardamenti doveva essere una decorazione molto bella ed elaborata.
L’arco d’ingresso della cappella è decorato con busti di santi mentre la parete sopra di questo presenta le scene della Passione di Cristo.
In particolare la parete di accesso alla Cappella contiene il dipinto di Cristo sulla croce, questo si trova in una posizione particolare, al centro, nella parte più alta della parete, esattamente di fronte all’altare.

Pareti laterali 

Le scene riguardanti la Passione di Cristo continuano nel lunettone di sinistra dove si trovano i resti delle scene riguardanti l’Ascensione; il ciclo pittorico va letto dall’alto verso il basso, infatti in sequenza troviamo raffigurati il Battesimo di Cristo, le tre Tentazioni del demonio e l’Ingresso di Cristo a Gerusalemme. 

Nel lunettone di destra si tratta invece la Pentecoste, osservando le scene si possono trovare raffigurati l’Ultima Cena, la Lavanda dei piedi, l’Orazione nell’orto dei Getsemani e la Cattura di Cristo. 

Gli studiosi ipotizzano che nella parete orientale la sequenza procedesse dal basso e prevedesse: le Storie della Vergine e dell’infanzia di Cristo prima del Battesimo, che segna l’avvio della vita pubblica, per i sei riquadri si potrebbe pensare all’Annunciazione, alla Visitazione, alla Natività, all’Adorazione dei Magi, alla Presentazione al tempio e alla Fuga in Egitto o al Cristo che disputa coi dottori. 

Si pensa invece che nella parete occidentale la sequenza debba essere letta al contrario, dall’alto verso il basso, e ospita: gli episodi salienti della Passione, come Cristo in giudizio davanti a Pilato, la Flagellazione e l’Andata al Calvario ma anche gli episodi della Deposizione dalla croce o nel sepolcro, della Resurrezione e della Discesa al Limbo, che non potevano mancare prima dell’Ascensione.

Arco d'ingresso

Parete di sinistra

Parete di destra

Parete frontale

Il ciclo pittorico più ampio e meglio conservato è quello della parete di fondo, dedicata a san Ludovico da Tolosa, Santo a cui è dedicata l’intera Cappella.

Ma chi era san Ludovico da Tolosa? Ludovico era figlio di Carlo II D’Angiò, re di Napoli, che fu anche amico e protettore di papa Celestino. Ludovico rinunciò all’eredità paterna in favore del fratello e si fece francescano. Morì nel 1297, poco dopo la sua ordinazione episcopale, all’età di 23 anni. Fu canonizzato nel 1317. 

Generalmente le famiglie nobili cercavano di avere tra i santi dei riferimenti principeschi, che potessero essere loro modelli di umiltà e devozione a Dio, dal quale proveniva anche l’autorità e il prestigio nobiliare. Fu per questo che Ludovico I Gonzaga, a cui è imputata la committenza dei dipinti, scelse di dedicare il mausoleo della famiglia Gonzaga a san Ludovico da Tolosa.

Soffitto

La volta è decorata con, al centro, il Cristo in mandorla, la mandorla è un simbolo di forma ovale ottenuto da due cerchi intersecati, questo simbolo nell’iconografia cristiana veniva associato alla figura di Cristo e della Madonna per questo la troviamo in molti affreschi del Medioevo.  Sulle vele del soffito sono invece dipinti gli Evangelisti e angeli.

Soffitto

Parete frontale

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