San Francesco e la Carità

La Mensa è un luogo segno dell’amore di Dio, come Gesù Cristo ce lo ha mostrato.
E’ Gesù che ci chiede di amare questi fratelli, come Lui li ama e come, del resto, ama ciascuno di noi. Questo significa che, la nostra Mensa è una palestra, dove piano, piano impariamo ad amare, perché senza l’amore sarebbe pressoché inutile.

Un giorno uno degli ospiti della nostra mensa mi ha manifestato il suo stupore perché, mentre per molti, lui e gli altri come lui, sono considerati un problema, noi li accogliamo e, nonostante il comportamento non sempre adeguato, non li cacciamo.
Qui c’è la meraviglia del nostro servizio: l’accoglienza. In un mondo che tende a chiudersi dietro a porte e cancelli sbarrati e che ha paura dell’altro, noi siamo una porta aperta e delle braccia accoglienti. Con il nostro servizio creiamo un’isola di umanità in mezzo a un mare di indifferenza e ostilità.
Ecco perché i nostri spazi vogliono risplendere per la pulizia, il nostro cibo è cucinato al meglio e presentato con grazia: i fatti devono parlare, anche quando la bocca tace o quando l’altro non può capire a causa della lingua. Là dove l’orecchio non intende, l’occhio deve poter riconoscere l’amore. E’ importante che i nostri gesti profumino d’amore. Dobbiamo regalare a queste creature di Dio quella delicatezza e attenzione che altrove non trovano.
San Francesco scrive: “E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà” (RnB VII). Egli vuole che, dove ci sono dei frati, nessuno si senta escluso. Qui le persone che bussano alla nostra porta devono poter trovare accoglienza e una parola di conforto.

A noi spetta creare l’opportunità, a Dio realizzare la trasformazione dei cuori.
Nel nostro piccolo, grazie a chi ci è vicino, stiamo riuscendo nel nostro intento perché, con il passare del tempo le persone che frequentano la Mensa Padre Lino hanno ridotto la loro aggressività e rabbia.

fr. Andrea Nico Grossi

Fra Andrea

Responsabile della Mensa Padre Lino del Convento SS. Annunziata di Parma. E' lui che accoglie le persone che tutti i giorni bussano alla porta del convento bisognose di un piatto caldo.