Con mia grande sorpresa, durante il Capitolo generale del 2019 sono stato eletto Ministro Provinciale dei Frati Minori del Nord Italia: un incarico di responsabilità che ho accolto come un dono e come un’opportunità per fare qualcosa di buono per gli altri e che ora porto avanti con la fondamentale collaborazione di altri frati, che mi affiancano soprattutto nelle questioni amministrative e gestionali.
Il mio compito è di occuparmi dei frati, di ciò che fanno, ma soprattutto di ciò che sono chiamati a essere e a vivere oggi. Cerco di stare loro vicino e di continuare a vivere da fratello mettendomi al loro fianco, condividendo la vita e le fatiche di tutti i giorni.
In un messaggio che ho inviato loro qualche tempo fa ho parlato di quello che, secondo me, noi frati dovremmo fare: aprire finestre! Credo infatti che oggi molte persone vivano dentro a una stanza senza finestre, con pareti e soffitto pieni di specchi dove viene riflessa all’infinito la propria immagine. L’uomo di oggi pensa che il mondo sia tutto qua, che ruoti attorno solo a se stesso e al presente, come se la vita umana fosse solo un’esperienza, senza un prima e senza un dopo. Noi frati, e ogni credente, dovremmo accogliere questa sfida: rompere queste pareti di specchi e aprire finestre per aiutare le persone a guardare oltre, a scoprire qualcosa o qualcuno che apra a una prospettiva futura, a un senso della vita.
Io ho trovato il senso della mia esistenza in Gesù: per me davvero Lui è la via, la verità e la vita, come si legge nel Vangelo. Attorno ai 20 anni l’ho letto tutto, proprio come si legge un romanzo, e ho capito che certe espressioni del Signore erano direttamente rivolte a me. Mi sono accorto che la mia vita di tutti i giorni non mi soddisfaceva, che non volevo rilevare la ditta di mio padre: volevo vivere in verità e pienezza, volevo vivere quel Vangelo che avevo letto e mi sembrava impossibile farlo senza una scelta radicale. Sentivo una voce interiore fortissima che mi diceva di farmi frate e così ho fatto. Ho indossato il saio perché mi sembrava che la vita da frate fosse la vita per me e ho iniziato a mettere al centro della mia esistenza l’altro (il fratello, l’amico, il povero…) e l’Altro, il Signore. Da allora sono una persona decisamente contenta!
fr. Enzo Maggioni