“Fare volontariato mi allarga il cuore di almeno tre taglie”

 

“Io ci sono, sempre al fianco, per parare i colpi. Un po’ come, al circo, fanno gli assistenti degli acrobati: sono lì, a disposizione, in disparte ma sempre pronti a intervenire quando serve” sorride Chiara, mentre cerca un’immagine per descrivere il suo ruolo nella “squadra” che gestisce il progetto de La Casetta Gigante.

Ascoltandola raccontare la sua esperienza di volontariato, però, risulta un po’ difficile immaginarla solo un “sostegno a latere” come si definisce lei, con gentile discrezione. Da circa tre anni volontaria al Centro S. Antonio – dopo diverse altre esperienze, fra cui quella all’Opera S. Francesco – Chiara ha sempre dedicato tempo ed energia all’accoglienza e all’ascolto di chi è in difficoltà.

“Alcuni hanno voglia di parlare, di aprirsi, altri meno. L’esperienza al Centro, però, mi ha insegnato a tenere sempre le antenne aperte sulle persone. A non avere paura a fare domande, a essere pronta all’ascolto. Con delicatezza e rispetto ma sempre con grande disponibilità.
Nella nostra società, oggi, c’è tanta solitudine e le persone hanno bisogno di essere ascoltate, di essere viste. Hanno bisogno di condivisione, per trovare la forza di fare piccoli, grandi passi.

Fare volontariato, per me, è un’esperienza bellissima, mi fa crescere come persona, mi allarga il cuore di almeno tre taglie. Mi aiuta a vedere che anche nelle storie più difficili, più dure, c’è sempre qualcosa di bello che riesce a emergere. Ed è un aiuto reciproco, fra chi dà e chi riceve, che permette a tutti noi di rimanere umani.

È un percorso che non si arresta mai e che trova forza proprio nel lavorare insieme, nel portare avanti insieme un progetto. Proprio come stiamo facendo per La Casetta Gigante: una bellissima avventura dove per me è fondamentale la condivisione, la disponibilità a fare quello che serve, a essere elastici, ad andare al di là dei ruoli prestabiliti, a sostenersi sempre, soprattutto nel momento in cui qualcuno fa un po’ più fatica.

All’inizio, mi sono occupata della ricerca della casa, mettendo a disposizione la mia esperienza nell’ambito del settore immobiliare. Ho lavorato sui contratti e sulle pratiche burocratiche. Ora, dovrei seguire la parte amministrativa, insieme ad Alberto. Il mio ruolo, però, non è così definito e io ne sono contenta, perché per me la cosa più importante è davvero mettermi a disposizione, fare ciò che serve quando serve.

La Casetta Gigante è nata per dare una risposta concreta a una necessità chiara, di cui vedevamo da tempo l’urgenza. Il senso di questa iniziativa, però, non si esaurisce nell’aver trovato un tetto da mettere a disposizione di chi vive per strada.

È un progetto di accompagnamento che cresce e si arricchisce giorno per giorno, con l’obiettivo di offrire a chi è in difficoltà spazio e tempo per recuperare le forze e trovare le risorse per dare un senso nuovo alla propria vita. Per ritrovare quella capacità progettuale e quella voglia di guardare al futuro che in chi vive per strada spesso si annullano quasi del tutto.

La Casetta Gigante, invece, è il luogo dove tutto ciò diventa ancora possibile. Supportati da persone che ti stanno vicine, che credono in te, che ti accompagnano. Pronte, però, a farsi da parte quando tu sarai in grado di proseguire da solo. Un po’ come quando insegni a un bambino ad andare in bici senza rotelle: tieni la mano dietro al sellino e pian piano allenti la presa, fino a che lui non comincia a pedalare da solo, sempre più veloce.

Dal punto di vista delle dimensioni, la Casetta è un luogo piccolo, quasi minuscolo: per noi, però, ha un valore enorme, “gigante”! Forse è un po’ presto per dirlo, perché siamo ancora all’inizio, ma io credo che questo progetto possa davvero funzionare. E chissà, magari in futuro potrà moltiplicarsi e far sì che possano germogliare tante altre “casette”, pronte ad accogliere tanti altri nostri ospiti”.

Chiara, volontaria del Centro Sant'Antonio

Chiara a lavoro nella Casetta Gigante

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