Un uomo dall’aspetto atletico, ma con il capo rigido, lo sguardo assente, muto, seduto su una carrozzella viene portato in reparto da due uomini ben vestiti e in ottime condizioni di salute. Fatto insolito: non ci sono donne ad accompagnare il malato.
Viene da un ospedale lontano dove è rimasto per più di due mesi senza apprezzabile miglioramento. Per questo i due amici decidono di portarlo a Ikonda. Si chiama Abdallah, nome comune tra i musulmani.
Raccolgo la storia clinica dai due amici che riferiscono poche notizie, approssimative e incomplete. Sono arrivati senza gli esami precedenti. Chiedo che mi vengano mandati, se possibile, via internet. Il giorno seguente posso consultarli sul loro cellulare: si tratta di meningite batterica con idrocefalo.
Dopo alcuni giorni di cure intensive Abdallah riprende a parlare, a muovere alcuni passi con segni di netto miglioramento.Â
Il malato è proprietario di una piccola azienda di trasporti e ha buone possibilità economiche.
Visto il miglioramento gli amici a suo nome desiderano: “Kumshukuru Mungu – Ringraziare Dio” e dare un aiuto concreto ai malati ricoverati in ospedale.
Decidono di uccidere due mucche e distribuire la carne a tutti.
Si trova così una soluzione utile per i malati: distribuendo la carne ai ricoverati insieme a un po’di riso e un pezzo di sapone.
Quella domenica verrà ricordata come una festa per tutti.
La malattia aveva ferito il corpo e aperto il cuore.
fr. Riccardo Rota Graziosi