UN PASTO CALDO... E NON SOLO

La mensa di Padre Lino è passata da servire 120 pasti al giorno a quasi 900

Ad oggi serviamo un pasto caldo a circa 120-130 persone al giorno. Questo numero è aumentato da settembre dello scorso anno fino ad arrivare alla settimana scorsa dove sono passate dalla mensa quasi 900 persone.

Basta venire qui la mattina, davanti al convento della SS. Annunziata, e vedere la fila che c’è dietro la porta. Pensate che inizia già alle 9 del mattino anche se la mensa apre alle 11.

Qui cerchiamo, soprattutto nei mesi invernali, di far trovare un ambiente accogliente, pulito e caldo, in modo che il pasto in mensa possa diventare anche un momento di aggregazione per chi viene a mangiare qui.

Ma penso che sia importante che ci sia qualcosa che va oltre il pasto. Vogliamo che chi viene in mensa non venga trattato come un semplice fruitore di un servizio ma che si senta accolto nella dignità della condizione che sta vivendo.

Spesso con gli ospiti “di vecchia data” i volontari hanno creato delle vere e proprie amicizie che non finiscono qui nella mensa. Qualcuno mi racconta che si incontrano in città, sugli autobus e che anche lì in qualche modo continua quel dialogo che hanno iniziato in mensa.

PIÙ O MENO QUANTI SONO I VOLONTARI DELLA MENSA?
I volontari sono circa 30, ma fortunatamente quest’anno si sono affacciati tanti nuovi volontari.
Sono pensionati ma anche ragazzi delle scuole superiori che chiedono di poter stare una giornata nella mensa a contatto con questi nostri fratelli meno fortunati.

IN QUESTO SERVIZIO IMMAGINO SENTIRAI MOLTO FORTI GLI INSEGNAMENTI DI SAN FRANCESCO NELLA VICINANZA AI PIÙ BISOGNOSI?
Sì, pensando a San Francesco c’è questo forte elemento della condivisione. Condividere quello che abbiamo, quello che siamo, condividere il tempo.
Una delle cose che in questi anni ho capito è che le persone che bussano la nostra porta hanno sì bisogno di un pasto caldo, specie nei periodi freddi dell’anno; però hanno soprattutto bisogno di relazioni.
In particolare, devo davvero dire grazie ai nostri tanti volontari che sono presenti non solo nel servizio fisico della distribuzione, ma anche nella vicinanza, nello scambiare una battuta. Questo mi riporta alla mia vocazione e alla mia scelta di essere frate minore.

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